La scelta, nel Voice Dialogue, è la destinazione finale del processo. È ritrovare risorse dentro di sé che permettano di scegliere veramente.

Perché la domanda provocatoria è se siamo veramente convinti che quando scegliamo, scegliamo veramente o è una nostra Parte Primaria che sceglie per noi?

E se, a scegliere, fosse sempre il Sé Responsabile siamo proprio convinti che ci sia scelta?

L’anno scorso lavorai con un Cliente che dirigeva un dipartimento importante all’interno di un’azienda. Aveva una parte di Sé primaria che si esprimeva nella rigidità, nel rispetto delle regole, nel sentirsi responsabile etc. Quando lo incontrai la prima volta, illustrò i temi possibili del nostro percorso di coaching in:

• difficoltà a gestire i propri errori, vissuti come sconfitta personale, a tal punto che in certi casi addirittura li negava

• poca relazione e sentirsi rigido (a volte esagerato in tale rigidità).

Gli proposi di esplorare le sue Parti interiori e questa prospettiva gli piacque molto perché sentiva forte dentro di sé questo dialogo interiore fra la Parte, che possiamo chiamare, Rigida e quella che lui definì, in sede di prima sessione, la Parte Maledetta.

la scelta

Non mi spaventai di questa sua affermazione.

Chiesi al Cliente i dati di misurazione per dire, alla fine del percorso, che lo stesso era stato utile. Il Cliente li definì in questo modo:

• una migliore gestione delle situazioni impreviste

• ammettere a se stesso di aver sbagliato e non negarlo

• vivere l’errore come lezione e non come sconfitta.

Gradualmente il percorso iniziò. Alla terza sessione iniziammo a esplorare la sua Parte Rigida, che dimostrò subito rabbia e intolleranza verso quello che percepiva come errore rispetto ai suoi valori e bisogni. Come conseguenza, questi ultimi finalmente emersero. In quel momento la rabbia sparì la Parte si calmò e il cliente alla fine disse di sentire una strana sensazione di pace. Gli proposi di scrivere i sogni, se ne avesse avuti.

Sognò di essere in autostrada e che, a un certo punto, il traffico aumentò tanto che tutto si bloccò. Lui era bloccato in mezzo a tante auto e non riusciva più a muoversi. Decise allora di scendere dall’auto. Si mise sul

la corsia sinistra dell’autostrada che, nel sogno a differenza della realtà, era la corsia di emergenza e iniziò a camminare. A lui si unirono tante altre persone. A un certo punto, decise di abbandonare tutte quelle persone e uscire dall’autostrada. Vide una città e vi entrò. Girò per vicoli e stradine e trovò una casa in cui scorse un bambino giocare con le costruzioni. Entrò in casa e si mise a giocare anche lui.

Di quel sogno, chiesi, quale fosse la parte che più ricordava e quale l’emozione associata. Mi rispose che era il gioco dei Lego che associava a divertimento. Esplorando la Parte collegata al suo senso di divertimento, emersero il concetto di libertà, tanti colori e luce. Questa Parte gli disse che lui stava usando male il suo tempo e che avrebbe dovuto essere più in contatto con il suo sé Bambino.

Alla fine di questa intervista, il Cliente aveva gli occhi che gli brillavano. Si sentiva carico. Si era permesso per pochi minuti di vivere totalmente questa sua Parte e la sentiva ora sia con il corpo sia con la mente.

Il percorso finì. Il Cliente si dichiarò soddisfatto e disse che davanti a sé vedeva una nuova strada.

la scelta

Tutto fu coperto dal tempo e dalle priorità quotidiane.

Finché, nella mia casella di posta, non arriva una mail con oggetto notizie da un tuo ex-coachee.

Apro immediatamente e leggo … “Per inseguire quanto mi consigliava la mia parte più incline al divertimento, mi sono candidato, a fine anno, per una posizione aperta in azienda che ho ottenuto un mese e mezzo fa circa. Come effetto collaterale, sono anche capo dipartimento … il percorso di coaching mi ha dato l’ulteriore spinta per buttarmi in un ambito lavorativo tutto diverso, ma che trovo più stimolante rispetto al mio vecchio consolidato ruolo”.

Mi domando quale scelta la sua parte Rigida, che guidava la sua esistenza, poteva fare, se lui non si fosse dato il permesso di esplorare la sua Parte Ombra?

Ora lui è soddisfatto perché ha accolto questa Parte e il bisogno correlato. Si diverte vivendo la sua Leadership in maniera leggera. Continua la mail scrivendo: “Per la mia prima riunione di dipartimento ho usato un video su […] ed è stato un grosso successo, sia perché mi ha permesso di ri-elaborare il video in modo da poter dare i miei messaggi istituzionali, sia perché ha reso per tutte le persone quel momento più divertente.”

L’esplorazione di nostre Parti, anche quelle che riteniamo più lontane da noi (il cliente la definì “Maledetta”), permette di scegliere non guidati da una sola Parte in cui ci siamo incancreniti da tempo, con più respiro e consapevolezza e, quindi, di dire che, questa volta, “ho scelto consapevolmente ”.

Questo articolo è stato scritto da Marzia Iori per 78 Pagine

Leave a Reply