Maria è giovane ed ambiziosa. Laureata, ora sta per completare un master che le potrà offrire ancora più opportunità nell’azienda dove lavora, una multinazionale di grande rilievo.
Tutto sembra perfetto, ma… purtroppo c’è un “ma”. Maria non è efficace nella comunicazione con gli altri, anzi non riesce proprio a far valere il suo pensiero.
Anche quando ha un’opinione precisa su un tema, se qualcuno le dice una cosa diversa va in crisi, le viene il dubbio di non essere lei nel giusto, prova imbarazzo, paura di fare una brutta figura. Questo avviene quando i suoi interlocutori sono persone più esperte di lei o dei suoi responsabili. Se poi questo avviene con persone particolarmente “forti “ e magari verbalmente un po’ aggressive si blocca del tutto. E alla fine, per evitare il conflitto, accetta, rinuncia al dialogo e alla discussione per trovare un punto d’incontro.
Difficile allora realizzare il suo sogno di crescere di ruolo senza avere prima superato questo impasse.
Il nostro percorso di coaching inizia qui con l’obiettivo per Maria di migliorare la sua assertività e la sua capacità di negoziazione. Obiettivo funzionale per raggiungere il suo obiettivo più grande di cambiare ruolo in azienda.
Ho chiesto a Maria quali sono le sue caratteristiche positive e tra le tante lei mi detto: “sono curiosa”.
Le ho allora chiesto come avrebbe potuto utilizzare la sua innata curiosità nelle situazioni di discussione e di divergenza di opinioni. Per esempio essere curiosa rispetto al suo interlocutore con opinioni diverse rispetto alle sue. Maria ha realizzato che fare domande per comprendere meglio il pensiero del suo interlocutore le avrebbe dato la possibilità come prima cosa di prendere tempo. Sì prendere tempo per governare le sue emozioni, prendere tempo per elaborare una risposta più convinta, prendere tempo per riacquistare fiducia in sé stessa. Ottimo! In seconda battuta le avrebbe permesso di conoscere meglio il suo interlocutore, di smontare un po’ quell’idea che sono sempre gli altri ad essere nel giusto e di poter prendere solo il buono che ci può essere nel pensiero dell’altro ed integrarlo con il suo.
Maria ha sperimentato questa modalità ed ha funzionato.
In un’altra sessione è emerso che Maria spesso vive le opinioni diverse come un attacco personale. Vivere queste situazioni con più leggerezza le permette di non prenderle sul personale e di rimanere focalizzata su quello che realmente vuole ottenere. Ma come riuscire ad essere più leggera? Maria ha ripescato una parte di sé curiosa, spensierata e amante del sole e dell’aria aperta. Entrando di nuovo in contatto con questa sua parte quasi dimenticata ha provato a portarla nella sua vita lavorativa. Questa sua parte le ha permesso di avere uno sguardo più in là.
E infine Maria ha compreso anche che per lei è molto utile: prepararsi uno schema mentale, colmare prima le sue eventuali lacune e, nel dialogare, far trasparire il suo entusiasmo.
Alla luce di questi apprendimenti, Maria si è sentita più solida e più assertiva e si è preparata a dialogare in modo costruttivo e propositivo con il suo capo, ovviamente sempre concentrandosi sul suo vero desiderio: il nuovo ruolo! La prima volta la risposta è stata “non è il momento…” ma Maria questa volta non si è persa d’animo e ha continuato a crescere e a migliorare …e dopo pochi mesi il nuovo ruolo è arrivato!