Una mattina, nel pieno del lockdown della primavera scorsa, mi telefonò Marzia chiedendomi: “posso leggerti una cosa che ho scritto?”.

E mi lesse una storia, vera, reale, amara ma con un fondo di speranza, un riflettore puntato per un attimo su una vita normalmente ai margini ma importante in quel momento di lockdown, la breve storia di una cassiera di un supermercato con tutta la sua fatica e il suo profondo senso di responsabilità verso il suo lavoro e la sua famiglia.

Il raccontò mi emozionò e Marzia mi spiegò che sentiva il desiderio di raccogliere storie di vita e farle diventare brevi racconti, era il suo modo di affrontare quel difficile momento e di dare un suo contributo, un senso a quella sofferenza. Il sogno di poter farne poi un libro da pubblicare.

E mi chiese se avessi storie da condividere. L’idea era splendida! Pensai allora al mio amico Momo (Maurizio) della Comunità di Sant’Egidio sempre in prima linea tra gli ultimi e le persone che vivono in strada. E anche a Silvia, la mia figlioccia, che stava vivendo la sua prima maternità in un modo che mai si sarebbe aspettata. Ho fornito i riferimenti a Marzia, poi lei ha fatto tutto il resto, li ha contattati, conosciuti, raccolto l’essenza delle loro storie trasformandole in racconti.

E insieme ad altre storie, alcune scritte da un’altra persona (anche lei di nome Marzia), è nata una raccolta di 20 racconti che è diventata un libro. Il sogno di pubblicare un libro si è avverato: è uscito “Girevoli silenzi”.

Sono storie di vita brevi, semplici, vicine a noi e alle difficoltà che tutti abbiamo vissuto in quel periodo e in parte stiamo vivendo ancora adesso. Storie per non dimenticare.

E se non avete ancora pensato ad un regalo da fare per questo Natale speciale, vi consiglio questo libro un po’ speciale, consapevole del momento, con uno sguardo di speranza verso il futuro.

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