“Dott.ssa, il computer ha sentito la sua voce ed ha iniziato a funzionare!”

Succedeva a metà degli anni ottanta quando c’erano ancora persone che iniziavano per la prima volta a lavorare con un computer vedendolo come un’entità misteriosa, incomprensibile e che spesso impauriva. Esistevano infatti piccole realtà aziendali che avevano ancora una gestione totalmente manuale e che si affacciavano con diffidenza, ma ormai per necessità, al mondo dell’informatica.

Spesso le persone operative coinvolte in questo passaggio erano persone mature che mai avrebbero pensato di dover abbandonare processi ed operatività consolidata in tanti anni di lavoro ed erano terrorizzate dall’enorme cambiamento.

 

Anch’io al rientro dalle vacanze estive mi sono trovata a disagio con la nuova versione di Skype, figuriamoci quando un cambiamento tecnologico tocca un punto nevralgico della nostra attività lavorativa.

 

Oggi ovviamente non è più così, l’informatica, in modo più o meno capillare, è ovunque. Eppure un cambiamento tecnologico spaventa ancora in molti casi. Un po’ perché molte persone all’interno del mondo del lavoro non sono più giovanissime e non sono native digitali e un po’ perché ogni cambiamento leggermente ci turba!

Anch’io al rientro dalle vacanze estive mi sono trovata a disagio con la nuova versione di Skype, figuriamoci quando un cambiamento tecnologico tocca un punto nevralgico della nostra attività lavorativa.

E in azienda?

Quando poi un’azienda sceglie di rifare il suo sistema informativo l’impatto su tutto il personale diventa una criticità importante. Cambiano i processi e le procedure, cambia la logica delle funzionalità del sistema informatico, cambia l’interfaccia grafica, cambiano alcuni strumenti tecnologici, cambia il modo consolidato di lavorare! Anche se il nuovo sistema sarà mille volte più efficiente e performante, ci sembrerà complesso, farraginoso, dispersivo, difficile e rischioso. Inevitabilmente molte persone faranno resistenza!

Come fare quindi per gestire questo difficile passaggio nel modo più fluido possibile?

Ovviamente affidandosi alla migliore società di consulenza informatica, ma poi?

Come lavorare sulle paure dell’ignoto che ci fanno tirar su barriere per difenderci? Come riuscire ad avere tutti gli utenti collaborativi e costruttivi? Come farli sentire protagonisti e partecipi di un grande cambiamento innovativo?

Come sempre cercando di guardare in faccia le cose che non conosciamo e che per questo ci fanno paura. E in questo ci può aiutare il coaching!

Non si tratta della classica consulenza di Change Management che affianca gli utenti nell’adozione del nuovo sistema formandoli e spiegando loro le nuove funzionalità e gli elementi innovativi del sistema, ma è qualcosa di diverso che va a toccare le corde dell’individuo su quelle che sono le sue paure e difficoltà nell’abbandonare le proprie sicurezze e nell’intraprendere un percorso nuovo.

Il coaching individuale, ma soprattutto il group coaching, permettono di lavorare sia sui valori dell’azienda e la motivazione che guida il cambiamento sia sulla consapevolezza delle proprie emozioni cogliendone l’aspetto positivo che può accompagnare e promuovere la trasformazione.

 

Il coaching è sempre uno strumento efficace per accompagnare e consolidare un processo di cambiamento. In particolare, nel caso di un cambiamento tecnologico dove già si fanno importanti interventi formativi, il coaching è quel qualcosa in più che aiuta a colmare un bisogno che le aziende sentono profondamente: vincere le resistenze e progredire coesi. Se vi interessa approfondire l’argomento, contattateci!

Leave a Reply