Spunti e Riflessioni

L’amigdala e le emozioni

By Agosto 2, 2018 No Comments

Le emozioni hanno avuto un compito evolutivo molto importante per noi umani perchè attraverso la funzione specifica dell’amigdala https://it.wikipedia.org/wiki/Amigdala,  l’uomo primordiale ha potuto, ricordando eventi passati, reagire immediatamente al pericolo mettendo in atto strategie di fuga o di attacco. Tutt’ora l’amigdala ci avvisa prima ancora della corteccia cerebrale di eventuali pericoli o di eventi da noi percepiti tali,  per cui mette in atto un sequestro della parte della corteccia cerebrale obbligandoci ad una reazione di fuga o di attacco molto forte. Questa funzione è stata fondamentale per la sopravvivenza del genere umano. Nei giorni d’oggi occorre però scindere i casi in cui la nostra vita è veramente in pericolo e quindi occorre agire o scappare,  dai casi in cui la nostra vita non è in pericolo ma l’amigdala funziona come se lo fosse.

Esempio all’ennesima attacco aggressivo di un collega dopo aver portato molto pazienza sui precedenti può succedere che abbiamo uno scatto di ira molto forte o una reazione spropositata al nostro agire normale questo è un classico esempio di sequestro dell’amigdala

Il primo segnale che stiamo per essere sequestrati si manifesta sul corpo con sensazioni di calore alle braccia e gambe, con la voce che non riesce ad uscire oppure se esce è sproporzionata, il nostro campo visivo si chiude e tutto il nostro corpo è in tensione.

Un pò di tempo fa mentre dormivo nella notte profonda fui svegliata da un rumore molto sottile che percepivo costante nei sogni. Alzando la testa scorsi nella camera di fianco alla mia un fascio di luce proveniente da una  lampada sul muro bianco. Capì immediatamente che si trattava di un ladro e mi misi a gridare così forte da svegliare l’intero stabile. Non solo, mi alzai e corsi dietro al ladro, che ovviamente era già velocemente sparito, uscendo dalla finestra da cui era entrato.

Lì io ebbi un sequestro dell’amigdala  . Quando arrivai in sala, frazioni di pochi secondi, il tempo che l’evento venisse elaborato dalla mia corteccia cerebrale realizzai quello che stavo facendo e l’entità della situazione . Cominciai quindi a tremare come una foglia e non riuscì più a spiaccicare parola per almeno 10 minuti.

Da questa mia disamina e dal mio racconto si evince che le emozioni sono con noi giorno dopo giorno e a differenza di quanto culturalmente ci è stata insegnato non possono essere negate, perchè sono parte del nostro corpo.

E’ come se noi avessimo mal di stomaco e volessimo per non sentire male toglierci lo stomaco. Questo non è possibile.

 

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